
Sbagliato il metodo della protesta Fiom-Cgil alla Bottero Tecnologies di Cuneo
Dura presa di posizione di Domenico Annibale, vice presidente di Confindustria Cuneo con delega alle Relazioni industriali, sulla forma di protesta messa in atto dalla Fiom-Cgil nei confronti della Bottero Tecnologies spa nella mattina di giovedì 19 dicembre a Cuneo.
“Non è questa la strada giusta per costruire delle relazioni industriali che siano costruttive ed a favore di imprese e lavoratori – scrive il vice presidente di Confindustria Cuneo -. Le relazioni industriali non saranno mai proficue se la protesta ha forma inconcludente e dannosa. Nessuno vuol mettere in discussione il lecito diritto di protesta ed ove risiede del malessere tra i lavoratori è dovere dell’impresa ascoltarli, ma in nessun caso è tollerabile una forma di protesta come quella messa in atto nei confronti di questa impresa. In una democrazia matura il diritto di protesta non deve mai assolutamente soffocare e reprimere chi eventualmente non è d’accordo con chi mette in atto il dissenso. Quando ciò avviene, abbiamo perso la democrazia”.
“Non voglio entrare nel merito specifico della vicenda, ma contesto fermamente e con decisione il metodo che è stato utilizzato nei confronti della Bottero – continua il delegato alle Relazioni industriali -. È infatti anche a causa di questi antiquati sistemi di protesta che il nostro Paese si trova ora al livello attuale e se non si cambia radicalmente il modus operandi le nostre aziende non avranno futuro ed i lavoratori saranno senza opportunità. Per questo motivo chiedo a tutti gli attori coinvolti in questa vicenda di effettuare un grande atto di responsabilità per far sì che si possa sgomberare il campo dalle prese di posizione puramente ideologiche e senza fondamento concreto e che si possa collaborare per giungere all’obiettivo che dovrebbe essere comune, ovvero la salvaguardia dell’occupazione attraverso la sopravvivenza delle imprese”.
“Non è questa la strada giusta per costruire delle relazioni industriali che siano costruttive ed a favore di imprese e lavoratori – scrive il vice presidente di Confindustria Cuneo -. Le relazioni industriali non saranno mai proficue se la protesta ha forma inconcludente e dannosa. Nessuno vuol mettere in discussione il lecito diritto di protesta ed ove risiede del malessere tra i lavoratori è dovere dell’impresa ascoltarli, ma in nessun caso è tollerabile una forma di protesta come quella messa in atto nei confronti di questa impresa. In una democrazia matura il diritto di protesta non deve mai assolutamente soffocare e reprimere chi eventualmente non è d’accordo con chi mette in atto il dissenso. Quando ciò avviene, abbiamo perso la democrazia”.
“Non voglio entrare nel merito specifico della vicenda, ma contesto fermamente e con decisione il metodo che è stato utilizzato nei confronti della Bottero – continua il delegato alle Relazioni industriali -. È infatti anche a causa di questi antiquati sistemi di protesta che il nostro Paese si trova ora al livello attuale e se non si cambia radicalmente il modus operandi le nostre aziende non avranno futuro ed i lavoratori saranno senza opportunità. Per questo motivo chiedo a tutti gli attori coinvolti in questa vicenda di effettuare un grande atto di responsabilità per far sì che si possa sgomberare il campo dalle prese di posizione puramente ideologiche e senza fondamento concreto e che si possa collaborare per giungere all’obiettivo che dovrebbe essere comune, ovvero la salvaguardia dell’occupazione attraverso la sopravvivenza delle imprese”.
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