Finalmente è chiaro, cristallino, che cosa si intenda con il termine bipolarismo il neo-leader dell’ N-PD (Nuovo PD) o NCS (Nuovo Centro Sinistra) che dir si voglia: pensare una cosa, dirne un’altra e farne un’altra ancora. Insomma essere affetti da disturbo bipolare o peggio…
Siamo sempre più interdetti e basiti dalle uscite che in questi giorni si susseguono: dal macro (Renzie e le sue boutades) al locale, le notizie in cui ci imbattiamo e che hanno il PD come soggetto hanno qualcosa d’incredibile.
Annuncio di questi giorni è che il PD cuneese organizzi un incontro per far pressioni sulla Provincia, del centro-destra, al fine di convincerla a ritirare la proposta della settimana corta nelle scuole del cuneese, provvedimento dovuto ai tagli subiti dal trasporto pubblico locale ed alle minori risorse in generale che fanno tendere l’Amministrazione provinciale a cercare di far economia anche pensando in un risparmio sul riscaldamento.
L’obiettivo del PD è convincere la Provincia a tornare sui suoi passi e garantire la didattica anche il sabato : Ottimo!
Siamo certi che il PD cuneese non voglia ergersi a difesa dei cittadini ma che semplicemente si diverta a sparare a zero sulla giunta provinciale leghista solamente perché attualmente all’opposizione, dimenticandosi di essere lo stesso partito che da fine 2011 governa il paese.
Non vogliamo nemmeno ergerci a difesa di leghisti e loro amici in quanto gli stessi hanno governato a Roma assieme al fu PDL per oltre un decennio negli ultimi 13 anni. Inoltre governano la Regione (illegalmente) da 4 anni.
Questa contrapposizione da teatrino, ricordando sempre chi ha governato questo paese, questa Provincia e questa Regione negli ultimi anni, ci dicano PD e leghisti a chi sono da imputare i tagli di cui patisce l’Amministrazione provinciale?!
Andando nel dettaglio dell’iniziativa dell’Amministrazione provinciale è ormai palese che la settimana corta non sia la soluzione preferibile per la didattica (ed è talmente palese che la stessa Provincia non ha nemmeno tentato di trovare altre giustificazioni alla manovra se non quella di risparmiare tagliando orizzontalmente).
Non sarebbe quindi molto più semplice e più diretto se il PD provinciale si rivolgesse ai suoi esponenti al Governo facendo presente i danni che stanno provocando, e che provocheranno sempre più, tali tagli?
Quel Governo che tra l’altro ha già tartassato direttamente istruzione, università e ricerca stanziando per quest’anno 23 milioni di euro in meno rispetto al 2013 senza però dimenticarsi di assegnare 430 milioni di euro a scuole e università private…
Anche perché, se a livello provinciale e regionale i rapporti con gli amministratori del centro-destra non sono dei migliori, a livello centrale si potrebbe cominciare a sfruttare la “profonda sintonia” renziana…
M5S Cuneese e Fabiana Dadone, cittadina eletta alla Camera dei Deputati