MASSIMO BRIGNONE RILANCIA E PRENDE IN GESTIONE LA STORICA DISCOTECA PER FARNE IL NUOVO PUNTO DI RITROVO DEL SABATO SERA DI DRONERO E DINTORNI
Come osservava in tempi non sospetti l’acuto De Andrè, in tutte le occasioni importanti per la vita di una comunità non mancano le alte cariche istituzionali, sacre e profane, “dal commissario al sagrestano”. C’erano anche loro sabato 3 novembre in mezzo ad un parterre da grandi eventi per il taglio del nastro con cui a Dronero veniva inaugurata la nuova discoteca Evoque. Ma sono sicuramente quelle del parroco Don Graziano Einaudi le parole più interessanti: “Che questo sia un luogo di divertimento e non di sballo, dove i giovani possano sfogarsi ma sempre nel rispetto delle regole, degli altri e soprattutto di se stessi”.
Nei rinnovati locali già noti ai meno giovani come Villino delle Rose e ai più giovani come Merengue si dava il via alle danze con una cerimonia riservata ad invitati, giornalisti ed autorità cittadine. Il coraggioso progetto nasce dall’iniziativa del dronerese Massimo Brignone che con l’aiuto di una vasta schiera di collaboratori punta a fare dell’Evoque il nuovo punto di riferimento per i giovani di Dronero e dintorni. Le aspettative e le ambizioni certo non mancano, come ci spiega il giovane Fabrizio figlio del gestore: “La prima parte della programmazione sarà concentrata sul sabato sera, per arrivare poi in futuro a far funzionare il locale durante tutto il week-end, dal venerdì alla domenica, creando opportunità e formule diverse, dalla musica dal vivo, alla discoteca, fino all’intrattenimento della domenica pomeriggio per i più giovani”.
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La nuova gestione subentra nella convenzione già conclusa dal Comune di Dronero con l’associazione di Valter Bosco che ha gestito il locale durante l’ultimo anno. Le condizioni del contratto dunque si manterranno immutate fino alla scadenza naturale della convenzione, fissata per la fine di quest’anno. Dal 2013 verrà concluso un nuovo accordo con i gestori dell’Evoque che – come spiega l’assessore Agnese – permetterà al gestore di scalare il canone di affitto dall’investimento stanziato per rimettere a nuovo il locale, il cui valore verrá ufficializzato e conteggiato in base alla valutazione di locali simili.
Dai collaboratori ai barman ai PR, tutto ciò che ruota intorno al nuovo locale è promosso e gestito direttamente dai giovani – in primis la figlia del gestore, Cecilia – che dimostrano grande spirito d’iniziativa e la volontà di dare a Dronero,come spiega lo stesso Brignone, “un’opportunità di divertimento ed un ambiente serio per i giovani, ma non solo per i giovani”. Il punto più critico, quello dell’ordine pubblico all’esterno del locale, viene affrontato brevemente nei discorsi di rito, assicurando che “la sicurezza esterna verrà garantita nell’interesse del paese, sia dal personale del locale, sia con l’aiuto delle forze dell’ordine” al fine di sorvegliare sul quartiere che già aveva creato non pochi problemi alle precedenti (e infelici) gestioni di Illusion e Merengue.
Insomma i buoni propositi ci sono tutti, l’ambiente accogliente ed elegante riuscirà senza dubbio a stuzzicare la concorrenza dei grandi “colossi” del sabato sera in provincia di Cuneo, primo fra tutti il Cabiria di Borgo San Dalmazzo. Bisognerà attendere la risposta del pubblico che comunque si preannuncia buona considerando che per la serata inaugurale del 10 novembre i tavoli del locale sono già riservati da parecchi giorni. Sulla questione dei prezzi e della selezione della clientela i gestori non si sbilanciano: per il momento si limitano a precisare che l’ingresso sarà gratuito e riservato ai maggiorenni con consumazione obbligatoria trai 10 e i 15 euro.
L’entusiasmo per l’iniziativa imprenditoriale della “cordata Brignone” di certo non manca: giustamente Dronero aspetta da tempo qualcuno in grado di gestire con professionalità un locale “storico” e restituirlo al ruolo di ritrovo giovanile che aveva un tempo. Vedremo se la gestione rispetterà gli impegni ambiziosi che ha preso e se, soprattutto, i cittadini sapranno per un po’ mettere da parte interessi ed egoismi esasperati tollerando qualche turbamento al loro sacro diritto alla tranquillità. Finalmente anche loro aiuterebbero uno sviluppo “maturo” dei luoghi di intrattenimento giovanile e darebbero un contributo vero alla comunità.
All’Evoque e tutto il suo staff i migliori auguri
Matteo Ferrione